L’estate incoraggia le letture impegnative: le giornate sembrano infinitamente più lunghe, e le imprese meno insormontabili.
E così, dopo un anno in cui il voluminoso “Ramo d’oro” di Frazer (nell’edizione Bollati & Boringhieri) ha continuato o lanciarmi segnali dalla mensola accanto alla scrivania e in cui l’ho degnato di poche, frammentarie, letture, ho deciso di prenderlo e aprirlo dalla prima pagina per cominciare un viaggio che si preannuncia impegnativo ma ricco di suggestioni e di microviaggi paralleli.
Le prime pagine del mio nuovo libro, che dovevo pur cominciare se a novembre esce “La lunghissima notte di Portospada”, già ringraziano per la linfa che Frazer sta già apportando.
P.S. E io ringrazio chi me lo ha suggerito.